Paul Cezanne, il maestro del colore
Paul Cézanne è uno dei più importanti ed enigmatici pittori dell’epoca post impressionista. Figlio di un banchiere cresce e dipinge per buona parte della sua vita nella regione meridionale della Francia, Aix-en-Provence.
Nonostante venga a contatto con gli ambienti parigini, la sua cifra stilistica e la sua ricerca artistica si presentano subito innovative rispetto ai pittori dell’epoca. Presto abbandona l’Accademia, da lui stesso definita come limitante e antiquata. Il suo modo di dipingere non si limita a rappresentare la realtà cosi com’è, ma cerca di coglierne l’essenza eterna.
In Cezanne lo studio della realtà avviene attraverso l’uso del colore. Una scelta cromatica che non rinnega la lucentezza chiaroscurale degli Impressionisti ma allo stesso tempo non la ricerca. Sono le strutture della natura ad essere in primo piano veicolo personale e diretto dell’emozione del mondo. Il pittore infatti, non desidera dipingere il mondo, ma l’essenza stessa di esso, attraverso una realtà noumenica, che si rappresenta attraverso il ponderamento del pensiero. I volumi pertanto, in Cézanne si ricollegano alle forme essenziali di sfera, cilindro e cono in una prospettiva circolare nella quale l’artista squaderna gli oggetti nella loro nuova occupazione dello spazio, una sorta di visione binoculare, unita ad un particolare uso del colore e della luce.
L’illuminazione infatti, non arriva da fonti esterne, ma viene irradiata dagli oggetti stessi. Il colore ha altresì un duplice scopo nella composizione artistica che è di attrazione e respingenza ottica, a seconda dell’uso delle tonalita. Una pittura a strati di colore, non più quella dei piccoli tocchi propria della tecnica impressionista, ma a pettine. Lentissima, minuziosa da rendere l’opera più simile ad una scultura.
Quello di Cézanne è pertanto un connubio di Classicismo e Impressionismo in cui l’evoluzione e la ricerca di una propria espressività si trasla nella ricerca dell’essenza del mondo. Una nuova visione del reale che raccoglie gli insegnamenti classici, avvicinandolo alla maniacalità del puntinismo senza però abbracciarne la scientificità. Una ricerca poetica dell’emozione che eleva per strati successivi di colore e anima.
Dott. Christian Humouda