Edvard Munch
Edvard Munch nasce a Løten, Norvegia. Secondo di cinque figli, instaura un rapporto di profondo affetto con la sorella maggiore Johanne che lo accompagnerà per tutta la sua vita.
Di famiglia non abbiente Munch vive buona parte della sua giovinezza in miseria, situazione la sua, che si aggraverà con la malattia mentale del padre e la successiva morte del fratello minore a pochi giorni dal matrimonio.
I primi schizzi dell’autore norvegese rappresentano gli ambienti degradati in cui la famiglia vive. Sotto la direzione di Christian Krohg realizza i suoi primi dipinti. Un autoritratto, un dipinto del padre e altri studi raffiguranti nudi che rimarranno solamente bozze. Quella del pittore norvegese è un’ estremizzazione del movimento impressionista e naturalista.
La fanciulla malata è il punto di svolta nella produzione artistica di Munch, che dopo una svolta meramente impressionista, durante il suo soggiorno parigino deciderà di abbandonare le rifrazioni e i paesaggi romantici presenti nella tele degli autori impressionisti. Resta comunque affascinato dall’arte di Gaugain e ne segue la sua reazione contro il realismo.
Dalla tela Notte a Saint Cloud vediamo l’evoluzione munchiana verso quello che verrà definito sintetismo norvegese. Le forme non devono essere rappresentazione della realtà, ma un’espressione emozionale dell’autore. C’è un’ identificazione della follia depressiva che permea la sua arte, espressione dell’alienazione dell’uomo moderno che quasi scompare dentro ai suoi quadri fino a diventare una forma ectoplasmatica, così come ectoplasmatica è la figura della sua tela più famosa, L’urlo. Un anticipo dell’Espressionismo il suo, in cui è il sentimento e la figura dell’uomo ad essere centrale. Una vita quella dell’autore in cui, il perpetuo sentimento di morte diventa arte. Un tormento profondo che si trasforma in pura disperazione e che non trova nessun conforto neanche con il suicidio.
Dott. Christian Humouda