Alfred Sisley
Alfred Sisley nasce a Parigi nel 1839. Figlio di un ricco commerciante inizia la sua carriera artistica osservando i capolavori dei pittori inglesi del Settecento.
Il suo stile puramente impressionista basa la sua costruzione stilistica su pennellate sinuose e delicate, atte a cogliere le sfumature mobili della luce. Essa infatti è un elemento fondamentale non solo per la visione, ma anche per la creazione della scala cromatica. L’intuizione di Sisley lo porta a comprende che ogni paesaggio assume una sfumatura diversa in base alla quantità di luce esistente e dalla vicinanza e/o mancanza di altri colori.
La concatenazione delle masse pigmentate porta l’autore a rinnegare l’esistenza del colore locale, definendolo come una non identità autonoma nata dall’influenza dei colori contigui.
Pertanto il pittore abolisce il nero usato generalmente per disegnare le ombre e adotta una gamma di azzurri, viola e lilla. Anche la luce solare presente nei suoi dipinti muta di colore, acquisendo un colorito ambrato, ampliato dall’utilizzo smodato della tecnica en plein air.
Quindi l’immersione nella natura circostante deve essere totale poiché solamente attraverso l’immediatezza e la luminosità diretta del sole è possibile cogliere le varie sfumature dei colori del mondo.
Con l’entrata in crisi del periodo impressionista, Sisley mantiene fermi i canoni estetici del movimento, ma con uno stile più pacato e maturo. La grande differenza che lo distingue dai suoi colleghi è il differente relazionarsi con le figure, ossia la presenza di ritratti che diventano componenti principali di un paesaggio. Questo porta alla diversificazione delle pennellate più o meno corpose in rapporto al piano. Nella produzione del pittore non si evidenziano figure umane, ma solamente paesaggi. E’ proprio nella rappresentazione degli ambienti che l’artista si è dovuto confrontare con i suoi predecessori. L’approccio con la pittura di Claude Lorrain lo porta a una forte critica e avversione a tale forma pittorica, poiché ne individua una diversa concettualizzazione della luce e del colore. Lorrain infatti, si serve degli effetti cromatici del sole per attuare un processo di idealizzazione del dato naturalistico, che non appare compatibile con gli intenti della corrente impressionista. Il movimento infatti, ricerca attraverso la rappresentazione della natura la singolarità del reale.
Anche l’arte giapponese ha avuto un’influenza importante sul suo percorso artistico, famosi sono i paesaggi innevati che ricalcano la morbidezza delle forme e lo spirito impressionista del mondo.
Dott. Christian Humouda